L'isola "Rapu Nui" o, forse maggiormente conosciuta con il nome di Isola di Pasqua è una famosa isola vulcanica, situata in Polinesia ed appartenente al Cile.
Conosciuta in tutto mondo per i siti archeologici dei "Moai", monumentali statue, raffiguranti teste umane (5-10 metri d'altezza), appoggiate su "ahus" (piedistalli in pietra), ha da sempre destato grande curiosità e fascino tra i visitatori. Il mistero che li avvolge, ha richiesto anni di studi e variazioni nelle conclusioni.
I Moai
Quello che si conosce di queste enormi pietre è che furono fatte dagli abitanti del luogo tra il XIII e il XVI secolo, ma a quale scopo?
Le statue sono tutte rivolta verso l'interno dell'isola e, secondo alcuni studiosi, sarebbero delle rappresentazioni degli antenati, capi tribù indigeni morti, in quanto, secondo credenze popolari, avrebbero permesso un contatto tra i vivi e morti.
Le ultime scoperte
Pochi giorni fa, un articolo pubblicato su Plos One, ha forse portato alla luce il vero scopo dei Moai.
Secondo alcuni studiosi dell'università del Binghmanton, la posizione di queste maestose statue in pietra sarebbe da ricollegare alla collocazione delle fondi d'acqua dolce in quell'area. Infatti, incrociando la posizione delle statue con la mappe delle risorse naturali dell'isola , è emersa una reale corrispondenza.
Una scoperta che permette di comprendere l'importantissimo ruolo delle fonti d'acqua e di come la popolazione abbia voluto segnalare i punti nei quali questa sgorgava. Inoltre, è probabile che questi monumenti rappresentassero gli antenati, insieme ai quali, si poteva condividere questa risorsa.
Una scoperta che mette in luce come la risorsa idrica sia il bene primario per il quale i popoli antichi ringraziavano e celebravano, addirittura con monumenti di quelle dimensioni, mentre, spesso, noi, purtroppo, sprechiamo!
Autrice: Morena Amparore
Fonte: La Stampa- cultura
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