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300- IL FILM


Il primo film della serie "300" risale al 2007. 
Fu diretto da Zack Snyder e Frank Miller
Fu subito un successo mondiale.

In Italia uscì il 23 marzo 2007 e fu molto apprezzato. 


















Trama

Delios, un soldato spartano, narra la vita di Leonida, dalla sua dura gioventù alla sua ascesa al trono di Sparta. Tutto ebbe inizio un anno prima, quando un messaggero persiano si presentò a Sparta, chiedendo la loro sottomissione per conto del re Serse. Come risposta alla richiesta, Leonida e gli spartani uccidono il messaggero e le sue guardie gettandoli in un pozzo.

Consapevole di avere innescato una nuova guerra contro i persiani, Leonida si reca dagli efori per esporre il suo piano per contrastare i persiani, che consiste nel creare un blocco di soldati in una stretta gola alle Termopili. Gli Efori sono riluttanti, e decidono di consultare l'Oracolo, il quale dichiara che gli spartani non possono andare in guerra durante la festività religiosa delle Carnee. In realtà gli Efori sono stati corrotti dai persiani e quindi interpretano le profezie in modo da fermare Leonida.


Nonostante gli avvertimenti Leonida raggruppa 300 dei migliori guerrieri spartani e si avvia a combattere contro i Persiani; formalmente i 300 sono la sua "guardia personale" e quindi il re non viola le richieste dell'Oracolo. Durante il viaggio un gruppo di Arcadi si unisce alla spedizione. Arrivati alle Termopili, gli spartani rimettono in sesto i muri focesi, utilizzando cadaveri degli esploratori persiani, allo scopo di costringere l'esercito nemico a infilarsi in una stretta gola. La battaglia da affrontare sarà durissima: i persiani infatti possiedono un esercito enorme. Leonida incontra Efialte, uno spartano deforme salvato da una morte certa in tenera età (la società di Sparta, infatti, è molto rigida: solo i bambini sani possono vivere in quanto diverranno soldati, quelli deformi o giudicati troppo poco robusti sono gettati in un dirupo). Efialte informa il re dell'esistenza di un sentiero segreto tramite il quale è possibile aggirare le Termopili, quindi gli chiede di poter combattere con i 300 Spartani per riscattare l'onore del padre. Nonostante Leonida apprezzi lo spirito guerriero di Efialte, lo rifiuta, poiché non riesce a sollevare il suo scudo: ciò indebolirebbe e danneggerebbe la falange spartana.


Il primo giorno inizia il combattimento e l'imponente esercito di persiani, seppur numerosissimo, soccombe alla falange degli spartani che vincono la battaglia provocando perdite enormi tra i Persiani, compiendo un massacro dei soldati di Serse; i Persiani lanciano contro Leonida ed i suoi soldati un turbine di frecce che si conficca negli scudi nemici ma non riescono a colpire alcun soldato per via della protezione di Leonida e dei suoi guerrieri. Serse, impressionato dalla tenacia dei soldati di Leonida, si reca a parlare personalmente con il re Spartano e gli offre, in cambio della resa, il titolo di generale di tutta la Grecia, ma Leonida rifiuta l'offerta. Di sera, Serse manda a combattere gli Immortali, mostruosi e pericolosi guerrieri vestiti di nero che indossano spaventose maschere di metallo. Questi danno molto filo da torcere all'esercito di Leonida: diversi spartani perdono la vita, mentre Leonida affronta un enorme energumeno Immortale che riesce ad uccidere decapitandolo. Infine, il re spartano aggira i nemici con l'appoggio degli Arcadi e riesce a sterminarli provocando altrettante perdite.

Il secondo giorno, Serse scaglia contro i soldati la fanteria persiana oltre a un enorme rinoceronte da guerra, che viene abbattuto da Astinos, il figlio del capitano dell'esercito di Leonida. Serse allora invia prima i genieri dotati di esplosivi e gli elefanti da guerra. Entrambi gli attacchi falliscono miseramente. Un cavaliere persiano, sbucato all'improvviso dalla nebbia, uccide Astinos decapitandolo e il padre, dopo aver abbattuto i persiani, travolto dal dolore e dall'odio esce dai ranghi cominciando a trucidare i persinai che gli arrivano addosso massacrandoli. Si dispera al tal punto che viene trascinato con forza da tre spartani per portarlo indietro, cacciando un urlo di assoluta ferocia contro i persiani, tanto da farli arretrare spaventati. Ha termine così la dura e lunghissima battaglia di Leonida e dell'esercito di Serse. Nel frattempo Efialte, furioso per essere stato rifiutato si reca nel campo dei persiani e in cambio di una posizione di prestigio all'interno dell'esercito di Serse rivela il percorso segreto per attraversare le Termopili. Quando si scopre la mossa di Efialte, gli Arcadi si ritirano e Leonida ordina a Delios di partire con loro e tornare a Sparta, per raccontare a tutta la Grecia le loro gesta. Intanto a Sparta Terone concupisce la regina Gorgo, moglie di Leonida, che, in cambio di favori, lo avrebbe potuto aiutare a convincere il consiglio di Sparta ad inviare l'intero esercito in guerra. Al consiglio, inaspettatamente, Terone non soltanto non sostiene la regina ma l'accusa di adulterio davanti all'intero consesso. La regina furente per gli insulti uccide Terone con un pugnale. Questi cade a terra morto e alcune monete persiane con il volto di Serse rotolano per il consiglio, il che rende palese il suo tradimento. Alle Termopili i persiani circondano gli spartani da tutti i lati e i messaggeri di Serse chiedono la resa di Leonida. Il Grande Re offre nuovamente il governo della Grecia a Leonida in cambio della sua sottomissione ma Leonida, con un attacco a sorpresa, uccide il messaggero che gli stava di fronte e Serse ordina all'esercito di uccidere Leonida. Intanto gli Spartani attaccano e si difendono, facendo da diversivo a Leonida, che si appresta a scagliare la propria lancia verso Serse. Leonida quindi scaglia la lancia e ferisce la guancia di Serse, mantenendo la promessa fatta al Re dei Re prima della battaglia nonostante lui e i suoi 300 spartani soccombano sotto le frecce dei persiani.
Nel finale, Delios termina il racconto delle gesta di Leonida e dei suoi 300 davanti all'esercito di Spartani e Greci di tutto il paese, pronti ad affrontare l'esercito persiano. Egli ricorda che quell'esercito che riuscì con estrema difficoltà a vincere 300 spartani ora dovrà tremare davanti a 10.000 spartani e a 30.000 greci provenienti dalle altre città stato. Ha così inizio la battaglia di Platea, che vedrà vittoriosa la Grecia e segnerà la fine dell'invasione persiana.(Wikipedia)

Inesattezze storiche

Sono state evidenziati diverse inesattezze a livello storico, come quella che vede nell'antica Sparta un solo re, mentre, in realtà, vi erano due re (diarchia). Leonida, poi, si riferisce all'esercito di Serse come ad un'armata di schiavi, mentre in realtà nell'impero persiano la schiavitù non esisteva più . Era Sparta una società basata sulla schiavitù degli iloti. I guerrieri spartani si avviano da soli verso le Termopili. In realtà erano sempre accompagnati da iloti che provvedevano al loro equipaggiamento e al trasporto delle salmerie. Gli Efori erano persone di rilievo nell'antica Sparta, sorta di sacerdoti-magistrati regolarmente eletti dall'assemblea popolare che si riunivano in luoghi pubblici, e non, come vengono descritti nel film, in cima a una ripida montagna. Gli spartani si vedono combattere quasi nudi, con solo gli scudi a difenderli, mentre nella realtà portavano in battaglia armature chiamate panoplie. Dopo il tradimento di Efialte, rimasero solo gli Spartani a difendere il passo, mentre le fonti dimostrano che rimasero anche 900 Iloti, 400 Tebani e 700 Tespiesi, che si rifiutarono di abbandonarlo. Efialte (che in greco significa incubo) non era uno spartano, bensì un pastore della città di Eraclea Trachinia, città fondata da Sparta nella Malide. I genieri dotati di esplosivi e le strane creature mezzo uomini e mezzo bestie al servizio di Serse sono un'invenzione scenica, non essendo citati in nessuna fonte storica a noi giunta. L'esercito persiano non era dotato di elefanti da guerra. Il personaggio di Delios, nel film, in realtà si chiamava Aristodemo. Tornato a Sparta fu odiato e deriso da tutta la città - poiché sospetto di diserzione - e condannato all'esilio dal quale scampò, riscattandosi nella battaglia successiva (Platea) nella quale morì distaccandosi dalla falange e combattendo da solo davanti al nemico. Erodoto ci ricorda che il suo gesto venne giudicato come di disperazione e non di coraggio; va aggiunto anche che gli Spartani non apprezzavano chi si distaccava dalla falange per combattere da solo. Inoltre Aristodemo non fu il solo superstite dei 300: un altro, Pantite, si tolse la vita per vergogna e per questioni di onore; la cultura spartana non accettava la ritirata, né tanto meno la diserzione, tanto che i familiari abbandonavano i guerrieri che riportavano ferite sulla schiena poiché quelle erano un chiaro segnale di un tentativo di fuga davanti al nemico. Secondo le fonti storiche il comandante degli Spartani durante la Battaglia di Platea fu re Pausania (nipote di Leonida) e non Delios (ovvero Aristodemo). Secondo Erodoto, Serse non inviò nessun messo a Sparta né ad Atene. Il film presenta lo schieramento persiano secondo il modello di Erodoto (più di un milione di uomini): in realtà l'esercito di Serse non era più grande di 300.000 uomini al massimo. Gli Immortali erano soldati scelti come guardie personali del re: non erano né deformi né provvisti di maschere. I Focesi nel film usano armature uguali tra loro. In realtà i soldati delle falangi greche, ad eccezione degli Spartani, non avevano tutti armature identiche a quelle dei compagni, poiché ognuno era libero di personalizzare l'armatura a suo piacimento. Non viene in alcun modo citato il decisivo viaggio che Leonida dovette compiere, distaccandosi per breve tempo dall'armata in marcia, per poter andare a consultare l'Oracolo di Delfi.



Trailer film














Buona visione!



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