Sparta, sin dall'età arcaica, si distinguerà, per la sua potenza e la particolarità delle sue istituzioni, rispetto alle poleis della madrepatria greca.
Dalla metà del VII secolo, inizia ad esserci una forte volontà di espansione; risulta quindi evidente come la guerra può essere considerata un tratto dominante nella storia di Sparta. Già con la prima guerra messenica (743-724), seguita poi da una seconda fase (669-668), dalle quali Sparta otterrà il dominio su questa regione, è evidente questo fondamentale aspetto.
Dalla metà del VII secolo, inizia ad esserci una forte volontà di espansione; risulta quindi evidente come la guerra può essere considerata un tratto dominante nella storia di Sparta. Già con la prima guerra messenica (743-724), seguita poi da una seconda fase (669-668), dalle quali Sparta otterrà il dominio su questa regione, è evidente questo fondamentale aspetto.
La lega Peloponnesiaca
Alla metà del VII secolo, risale un'importante riforma a carattere legislativo, la Rhetra, emanata dal legislatore Licurgo, sulla base di un oracolo ricevuto nel santuario di Apollo delfico. Questa riforma sanciva il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni politiche:
- corpo civico venne riorganizzazione, con la suddivisione in tre tribù e in cinque suddivisioni territoriali (le obai);
- I poteri vennero suddivisi tra due organi: la gherousia (formata dai due re e da ventotto membri, eletti a vita, che preparavano i lavori dell'assemblea e disponevano di compiti di giustizia penale) e l'apella (assemblea), che veniva periodicamente convocata e aveva facoltà di approvazione o respinta delle proposte fatte dall'altro organo.
La Sparta del VII secolo risulta però ancora connessa agli scambi con l'esterno a alla diffusione del lusso presso l'aristocrazia, come in altre città greche del periodo. Sarà infatti solo dal VIII secolo a cambiare la fisionomia di Sparta, trasformandosi in una comunità austera e militarizzata.
Durante la metà del VI secolo, Sparta otterrà anche l'egemonia sul Peloponneso, avvenuta attraverso la realizzazione di trattati bilaterali con altri stati della regione. Da questi accordi, nascerà la Lega Peloponnesiaca che comprendeva una grande quantità delle comunità del Peloponneso e che rappresenta il più antico esempio di un'alleanza militare tra più poleis. Caratteristica della Lega era che, le città che ne facevano parte, conservavano la loro autonomia negli affari interni, ma riconoscevano Sparta come una guida nella conduzione degli affari esteri, alla quale spettava la decisione di convocare il consiglio degli alleati quando necessario, mobilitare gli eserciti e detenerne il comando durante i conflitti.
La società spartana
Gli abitanti di Sparta erano in minima parte appartenenti ai cosiddetti Spartiati su un totale di 9.000 complessivi in età arcaica), divenuti poi 700 (durante il III secolo), ma costoro si dedicavano esclusivamente all'attività militare. Coloro che divenivano parte di questa classe sociale, sin da piccoli, venivano addestrati ed educati rigidamente, attraverso l'agoghè, con un lungo percorso di preparazione, che durava dagli 8 ai 30 anni.
Vi erano anche i Perieci, privi dello status di cittadino, ma di condizione libera, che occupavano aree periferiche tra la Laconia e la Messenia.
I più numerosi appartenenti allo Stato spartano sono però gli Iloti, che erano soggetti non liberi, non schiavi veri e propri (nonostante venissero trattati spesso con brutalità), ma dovevano lavoravano le terre dei cittadini di pieno diritto e versare loro la metà del raccolto.
Sparta in Guerra
Da questo moneto, Sparta acquisirà molta influenze e potere, diventando quasi un punto di riferimento per il mondo greco.
Fonte: Storia greca. M. Corsaro e L. Gallo, Le Monnier
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