I Fenici e i Punici possono essere considerati tra i più grandi navigatori del passato. Già Plinio Il Vecchio definì i Punici come gli "inventori" dei traffici commerciali, mentre i Fenici avrebbero introdotto l'uso dell'osservazione astronomica durante la navigazione.
Il commercio
Per quanto riguarda i traffici commerciali, essi potevano essere di tre tipi: il cabotaggio, cioè la navigazione "da capo a capo", con la terra in vista, non in mare aperto; il grande cabotaggio che era su più lunghe distanze e senza scalo, restando al largo, ma comunque nelle vicinanze della costa ed, infine, la navigazione d'altura che si svolgeva, invece, in mare aperto e potevano durare anche diversi giorni. In mare gli viaggiatori si orientavano grazie alle stelle (di notte) e col sole, durante il giorno.
Le navi
Le imbarcazioni navali fenicio-puniche vanno suddivise in due principali categorie: le "navi tonde" e le "navi lunghe".
- Le "navi tonde" sono le tipiche navi da carico, con scafi capienti, ma con la sola propulsione velica e con poco equipaggio.
- Le "navi lunghe" sono principalmente quelle da guerra, con scafi lunghi e sottili e propulsione sia velica che remiera. Inoltre, poteva avere un ampio equipaggio. Questa tipologia, venne utilizzata anche per i trasporti veloci ed i viaggi di colonizzazione e di esplorazione.
Purtroppo la documentazione dettagliata e diretta di queste navi è piuttosto scarsa, ma vi sono bassorilievi, graffiti, monete, oltre a scritti degli storici (in particolare Diodoro, Polibio, Livio) che danno delle informazioni tecniche, anche se non particolarmente precise.
Tra le navi fenicio-puniche più utilizzate vi erano: la "Gaulos", che era una "nave tonda", usata dunque per il trasporto commerciale; mentre, tra le navi da guerra:
Il "Pentecontoro" (o Pentekontoros) era una unità di combattimento tipica dell'epoca arcaica, ma utilizzata anche nel periodo classico ed ellenistico; venne utilizzata anche per i viaggi coloniali e per l'esplorazione.
La "Triera"( o trieres) era la principale unità da combattimento di epoca classica (usata anche nel periodo ellenistico), dotata di tre ordini remieri.
La "Tetrera" (o tetreres, quadriremi) e la "Pentera" (o penteres, quinqueremi) erano le grandi unità navali di epoca ellenistica, che ebbero, inoltre, un ruolo principale durante le guerre tra Roma e Cartagine. Secondo Polibio, Roma dovette rimediare all'inferiorità, dovuto alla mancanza di quinqueremi, prendendo successivamente a modello una quinqueremi catturata ai Cartaginesi (questo racconto ha lasciato aperti molti dubbi).
La documentazione
Come fossero esattamente queste navi non è possibile saperlo con precisione, ma, quello che è certo, è che le navi mercantili tra V e VI secolo a.C. subirono dei cambiamenti di dimensione notevoli, documentati, in particolar modo, dagli affreschi della Tomba della Nave di Tarquinia e dalle raffigurazioni dei tophet di Cartagine.
Testimonianze: La nave di Marsala
La nave di Marsala può essere considerata una valida testimonianza per quanto riguarda le tecniche costruttive puniche, grazie alla presenza di segni alfabetici dipinti sullo scafo, con i quali era stato possibile allineare e montare correttamente le varie strutture del guscio portante.
I resti dell'imbarcazione (risalente alla metà del III secolo a.C., connessa quindi alla Prima Guerra Punica) sono stati recuperati nel 1971 vicino all'Isola Lunga (Punto Scario), all'imboccatura nord della Laguna dello Stagnone di Marsala. La nave, nonostante non sia stata recuperata integralmente, si ipotizza, fosse lunga 35 metri e larga 4 metri e mezzo.
L'imbarcazione è attualmente custodita al Museo Archeologico Baglio Anselmi di Marsala
Per Approfondimenti (Link esterni):
- Libro "Navi Fenice e Puniche" di Marco Bonino (sito di IBS)
(Fonti: "Navi fenice e Puniche" di Marco Bonino; Sito del museo archeologico B. Anselmi di Marsala; volume n. 109 di Archeologia Viva; Immagini: pixabay)
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