Alcuni giorni fa è giunta la notizia del rischio di "cancro" di questa due opere.
Studiosi dell' 'Università del Salento e dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (Iscr) di Roma hanno scoperto la presenza di alcune macchie su visi, gambe e addome.
Giovanni Buccolieri (ricercatore di fisica applicata all'Università del Salento) ha spiegato: " Su entrambi i Bronzi abbiamo trovato diversi punti ricoperti da una patina celeste formata dai residui del cloro che si è depositato durante la lunga permanenza in mare. In particolari condizioni di temperatura e umidità, queste macchie potrebbero estendersi col rischio di formare il cosiddetto 'cancro del bronzo', un fenomeno corrosivo che comprometterebbe la conservazione delle statue''.
Le analisi delle patine hanno quindi localizzato dei residui di cloro marino che minacciano la lega metallica. Con lo studio della fluorescenza a raggi X è stato infatti mappata la composizione di 3 diverse patine superficiali: quella azzurrina, formata dai pericolosi residui di cloro, quella rossastra, data dall'ossidazione naturale del rame, e una patina nera, compatta e liscia, fatta di solfuro di rame (pellicola protettiva).
(Fonti: TNS Calabria, Ansa)
Nessun commento:
Posta un commento