I Porti Altomedievali

Uno dei temi più dibattuti è il commercio tra V e X secolo.


Molti studiosi si sono misurati con questo problema. 

Le ricerche nei più importanti porti altomedievali dell'Europa settentrionale sono al centro dell'interesse di molti archeologi di ogni epoca. 




Più recentemente sono state fatte indagini in Italia come a Napoli, Classe, Porto, Comacchio, Venezia e poi, spostandoci, scavi a Hedeby, Kaupang, Dorestad e molti altri ancora. Tantissime pubblicazioni sugli aspetti più rilevanti in questi siti e sui caratteri generali.

Concentrandoci però solo sui porti altomedievali (le origini verranno affrontate in un successivo post ) analizzeremo alcuni siti situati tra il Mare del Nord e il Mar Baltico, dove si sviluppano vere e proprie città portuali, definite Wics (vici= villaggio), emporia, portus, o fora.

Qui ci dobbiamo soffermeremo su alcuni principali porti del Nord. Prenderemo in considerazione Dorestad, Quentovic, Hamwic, Gipeswic, Lundemnwic, Eoforwic, Ribe, Hedeby, Birka e Kaupang.


Cominciamo con Dorestad...





DORESTAD


Dorstes o Dorestate, così viene chiamata in alcuni testi medievali.
E' uno dei primi centri del Nord Europa. La città si trova in Frisia (attuale Olanda).


Le prime notizie risalgono al VII secolo. Sono stati fatti molti scavi in questo sito che occupa un'estensione di circa 40 ettari.

L'abitato di Dorestad è diviso in tre zone:

  • l'area portuale (a nord)
  • il nucleo centrale
  • il quartiere del castellum (a sud)

Cos'è il castellum?


Tra le varie ipotesi, quella che prevale sembra essere quella che identificherebbe questo edificio come un'antica fortificazione posta al confine dell'impero romano. In alcune carte geografiche medievali del VII secolo, compare col nome di Levefanum. Forse la fortezza di Levefanum è il nucleo attorno al quale si sarebbe creata Dorestad. Purtroppo nessuna prova certa può confermare questa ipotesi.

L'area portuale


Situata a nord della città. E' la meglio indagata. 

Sul fiume si affacciava il porto vero e proprio con numerosi pontili con strade che portavano verso la zona interna, il vicus, cioè l'abitato. L'intera superficie era divisa in lotti. Ogni lotto era recintato e comprendeva, al suo interno, case costruite in legno. Questi lotti erano collocati a lato di una lunga strada che attraversava l'intero insediamento.


La terza fascia


Subito dietro l'abitato, vi era l'area agricola, dove sono stati trovati vari resti di fattorie in legno con particolare planimetria a "barca".
Due cimiteri sono stati portati alla luce, mentre, al centro della necropoli, alcuni resti di una chiesa in legno, citata in alcuni testi dell'VII secolo. 


Testimonianze




Le prime testimonianze provengono dal ritrovamento di monete. Qui, era stata avviata una zecca verso il 640, ma i ritrovamenti delle prime banchiere in questo sito, risalgono al 675.



L'inizio del commercio


Il commercio a Dorestad decolla dopo il 725. Negli strati analizzati in questo periodo, sono stati rinvenuti varie merci come vino, ceramica, macine in pietra, sarcofagi, ambra.
Dagli scavi, sono emerse anche testimonianze di attività produttive legate al settore della carpenteria, al settore tessile, lavorazione di pelli e di ossa di animali, ma anche attività metallurgiche e produzioni di oggetti in vetro.


La fine




Il declino di Dorestad comincerà verso l'830-840. Purtroppo l'ampliamento del fiume Lek e l'insabbiamento del Reno furono tra i fattori che determinarono la fine, creando così una città collocata in una posizione poco favorevole.

Dall'860 il porto di Dorestad termina del tutto la sua attività.


La città portuale sarà poi sostituita dal centro Wjik bji Duuestede (conosciuto dal X secolo).




(Fonte: "Città e porti dall'antichità al medioevo"- A. Augenti)






Nessun commento:

Posta un commento